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"The tin man"



Oggi, 163 anni fa, nasceva Fred "the tin man" Archer.

Jockey con una carriera gloriosa e dalla tragica fine, è noto anche per la leggenda intorno al suo mito, ancora oggi tramandata nei pub d'Inghilterra: il suo fantasma, nelle mattine nebbiose, si aggirerebbe per la brughiera di Newmarket, in sella alla grigia Scotch Pearl. Noi, però, non parleremo di questo, ma di quando, ad Epsom nel 1880, si mise alle calcagna del diavolo, per batterlo di un muso.

Il Primo maggio dello stesso anno, a Newmarket Heat, era una tranquilla mattinata di allenamento. Fred portava un cavallo caratteriale di nome Muley Edris, “unruly animal”, come si legge in qualche racconto.

Lo aveva già montato in corsa, spronandolo in maniera rude a passare per primo il palo. Ma i cavalli non dimenticano facilmente e prima o poi si prendono sempre la loro rivincita.

Quella mattina infatti, mentre Archer era a terra in un momento di distrazione, il puledro si scaraventò come una furia sul fantino di Cheltenham lo afferrò per un braccio e, strattonandolo, gli lacerò l'arto, infine gli rovinò addosso nonostante il povero Fred cercasse di liberarsi dall'animale impazzito.

A 25 giorni dalla corsa delle corse, il derby di Epsom, Archer era con ogni probabilità fuori dai giochi. Avrebbe dovuto montare Bend or, un magnifico figlio di Doncaster, favorito in antepost.

Poco tempo dopo uno dei suoi principali proprietari,Lord Falmouth, gli assicurò un appuntamento con Sir James Paget, il più importante chirurgo di Londra del fine ottocento, che pur competente in campo medico, conosceva poco o nulla dello sport del re.

“Potrò andare ad Epsom?” gli chiese Fred preoccupato dopo la visita. “Perchè no?” Rispose stupito il medico “Certo che potrà assistere al derby”.

“No signore,Sono Fred Archer....dovrei montare il favorito..”

e allora no,i tempi sono ristetti e il braccio non è messo bene.

Ma Fred non era così facile da convincere, testardo più dei cavalli che montava, sospinto dalla passione della vittoria e della gloria.

Durante il periodo di convalescenza,mise su 6kg e per tornare al peso forma dovette martoriarsi il fisico(con diete e purghe) ma per un fantino alto 1,78cm comunque non doveva essere qualcosa di troppo distante da ciò che faceva quotidianamente. Passarono i giorni, fino ad una settimana prima della corsa. Il team di Bend Or non era troppo convinto di ingaggiare Archer, come precedentemente accordato, ancora preoccupati dal suo stato fisico. Oltre al braccio di per sé indebolito, portava un tutore metallico di fine dell'ottocento che non era di certo il massimo del comfort. Tuttavia, in seguito alle continue pressioni della frusta inglese, decisero di metterlo in sella.

Nel frattempo la quota di Bend Or scese fino a 11/8, probabilmente sempre più appoggiato dai punters britannici, sopratutto dopo la notizia che The Tin Man ce l'avrebbe fatta.

Epsom, derby day: partiti! Archer trovò subito posizione sui primi, lasciando sfilare Tom Cannon, in sella a Robert The Devil, che prese il comando delle operazioni, scandendo andatura regolare. Bend Or era in 5a posizione, preceduto anche da Mask, un altro dei maggiori pretendenti al successo. Il braccio però continuava a fargli un male cane tanto che...perse la frusta!

Con un braccio malmesso e senza frusta, sarebbe stata la fine per chiunque, non per The Tin Man.

All'ingresso del Tatthenam Corner si infilò in un varco talmente stretto da dover alzare la gamba per non sbattere nello steccato, ma intanto Robert "The Devil", dopo aver addormentato la corsa lungo il percorso, aveva iniziato l'allungo finale ed era scappato via.

Fred prese un altro varco, tra Mask, il contro favorito, e Von Der Tann, che non sembravano essere dei fattori per la vittoria finale. Negli ultimi furlong della retta del Surrey si mise alle calcagna del diavolo, metro dopo metro lo avvicinava sempre di più, testa a testa, palmo a palmo, lo stampò sul palo per un baffo, ricacciando in gola l'urlo dei bookmakers, che davano il diavolo a 10/1, con la punta invece schierata in massa su Bend Or e Fred Archer.


Dopo la corsa inaspettatamente ci furono aspre lamentele da parte dei proprietari di Robert The Devil che presentarono un ricorso: sostenevano che Bend Or fosse in realtà un altro cavallo, Tadcaster. Entrambi provenivano dall'Eaton Stud del duca di Westminster. La diatriba continuò negli anni, fintanto che Richard Arnull confessò che effettivamente i due cavalli erano davvero stati scambiati da puledri, tuttavia il dubbio rimase ai posteri, in quanto era stato licenziato anni prima dal duca. In realtà,dopo oltre 130, dei ricercatori hanno estratto il DNA dallo scheletro di Bend Or, conservato al National Museum, stabilendo che il genoma era estremamente simile a quello della famiglia di Tedcaster.

Tutto ciò non scalfirà comunque il ricordo della sopraffina monta di Tin Man il giorno del derby del 1880, che lo consegnò alla storia come uno dei più amati fantini di sempre.

Questa è solo una delle storie che riguardano Fred Archer,

"il piu grande fantino che non abbiamo mai visto".

8084 corse 2748 vittorie 34% di strike rate

5 Derby

4 Oaks

4 2,000 Guineas 2 1.000 Guineas

6 St.Leger

13 volte champions jockey consecutivo.

Tutto questo a soli 29 anni.

Nè prima nè dopo c'è stato un amico piu grande per la punta. (Exacta)

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