Ci sono Jockey da ostacoli che si rompono ogni ossa che hanno in corpo, che sono campioni, e che sono acclamati come ad esempio Tony McCoy detto "the champ"; e poi ci sono Jockey che si rompono ogni ossa che hanno in corpo ma che non hanno mai vinto ...anzi non hanno mai portato al termine neanche una corsa! Questa è la storia di Les Boots: talmente incredibile che se non fosse vera dovrebbe esserlo. L' Australiano Les Boots iniziò la sua carriera da allievo presso le scuderie di Harry Butler e, come ogni allievo, lavorava duramente avendo solo in mente il giorno che il suo trainer avrebbe deciso di metterlo in sella. E quel giorno divenne finalmente realtà quando Harry lo chiamò in ufficio per parlargli.
Ehy ragazzo mio, domani monterai Umblair". Il teatro era il Cheltenham Park di Adelaide e Les non stava nella pelle perchè il suo sogno si stava avverando; ma si sà i sogni a volte non si realizzano come li vorresti. Pronti, via!.. cadde alla prima siepe. Pazienza, la vita và avanti se non fosse che rimontò in sella ad Umblair in altre due occasioni ma con lo stesso risultato: Caduta e Caduta. Per sua stessa ammissione (l'intervista si trova sul web fatta durante un talk-show) la sua carriera come fantino professionista durò 18 anni ma 12 dei quali passati fermo per infortuni, curandosi fratture di ogni tipo, perfino una grave al collo (caduto da un cavallo di nome Parla) che lo fermò per ben due anni ma non fermò di certo la sua voglia di montare in corsa. Il suo curriculum parla di 39 corse con 40 cadute. Si, quaranta, perchè in un occasione riuscì, dopo caduta, a rimontare in sella al cavallo per poi cadere di nuovo all'ostacolo successivo! L'ospedale locale era talmente abituato ad accoglierlo che le infermiere guardavano il programma delle corse "Oggi monta in corsa Les?" si chiedevano tra loro. "Si",
"Ok, bene, allora preparo già il letto" con anneso un cesto di frutta di bentornato. Stessa cosa faceva la moglie che ,prima di ogni corsa, gli preparava sempre il pigiama nella borsa per un eventuale ricovero, cosa che metteva in imbarazzo il buon Les nello spogliatoio. Un aneddoto con la moglie lo raccontò in un intervista del 1987 durante la diretta televisiva Australiana del Grand National di Aintree Oltre a raccontare che lei gli impediva di portare i figli alle corse dopo che cadde tre volte in un solo giorno davanti ai loro occhi, parlò della storia del suo passaporto. Si perchè Les era un sognatore e visto che, nonostante tutto, i suoi sogni riusciva, a suo modo, a realizzarli, avrebbe anche voluto realizzare la sua più grande ambizione: quella di poter correre sulla di collina del Gloucestershire a Cheltenham. In Inghilterra. "Mia moglie è riuscita a farmi cancellare il passaporto" raccontò a Bert Bryant, conduttore della trasmissione, che gli chiese "e perchè?" "Ha detto alle autorità che sarei affogato sul salto con l'acqua se partecipassi alla corsa" -gli rispose Les - scatenando le ilarità generali. Abbiamo scritto 40 cadute in 39 corse? beh, non è del tutto esatto perchè le cadute sono 42. Come quella volta a Victoria park che, cadendo fratturandosi la gamba, successivamente cadde pure dalla lettiga su cui lo stavano caricando; oppure, la 42^, invece, fu in ospedale, caduto dalla barella mentre lo scendevano dall'ambulanza. Boots era sempre a 100/1 qualsiasi cavallo montasse. Era soprannominato "old autumn leaves" perchè cadeva come le foglie in autunno. Les visse fino ad 80anni e, con il gran senso dell'umorismo che lo distingueva, ha raccontato la sua storia autodefinendosi "il peggor jockey di tutti i tempi".
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