"Ho raggiunto l'ambizione della mia vita...solo dopo aver alzato la testa, ho scoperto che c'era un altro cavallo verso l'orizzonte!"
Questa la dichiarazione di John Matthias, fantino di Glint of Gold, dopo il secondo posto nel Derby di Epsom dell'81.I due, giusto un mese, prima vinsero il nastro azzurro Italiano alle Capannelle.
Quel cavallo all'orizzonte era Shergar.
Il suo fantino, Walter Swinburn, all'ingresso della dirittura del Surrey, accese i reattori del baio nato da Great Nephew e salutò la compagnia.
"C'è solo un cavallo! Ci vuole un telescopio per vedere gli altri" esclamò un entusiasta Peter Bromley, commentatore per la BBC.
Le lunghezze furono 10 ma potevano essere molte di più (ancora oggi il più grande distacco per un vincitore di Epsom Derby nei suoi 240 anni di storia).
La gente adorava Shergar. Forse per il suo modo di vincere, forse per la consueta 'linguaccia' in corsa, forse per quei quattro 'calzini' bianchi.
Lo adorava a tal punto da farlo diventare il terzo più "caldo" favorito di Derby dal dopoguerra.
E lo adorava pure lo scrittore Richard Baerlein, che in un suo pezzo esordì con la frase: "Now, is the time to bet like men." Appoggiò, infatti, Shergar a 33/1 in antepost e col profitto ottenuto comprò una casa nel Sussex, che chiamò...Shergar.
Debuttò da puledro a Newbury, vincendo ed impressionando in una Maiden di metà Settembre, con obiettivo le Futurity, percorso inusuale per un trainer come Sir Micheal Stoute (infatti l'allenatore natio delle Barbados vincerà per la prima volta questa corsa vent'anni dopo con Dilshaan)
Sulla retta di Town Moor, però, Shergar mostrò tutta l'inesperienza giovanile finendo secondo alle spalle di Beldale Flutter.
Ma lui era un cavallo classico, un cavallo da attendere nella stagione dei 3 anni. Stagione che iniziò nel 1981, a Sandown, vincendo di 10 lunghezze, alle quali si aggiunsero le 12 del Chester Vase (Trial Derby per antonomasia); con queste credenziali si presentò e si espresse nel sopra citato Epsom Derby.
In occasione dell'Irish Derby, con Swinburn non disponibile a causa di un appiedamento rimediato al Royal Ascot, il team di Shergar mantenne lucidità non ingaggiando un fantino qualsiasi.
Sopra al campione, infatti, salì un altro campione: sua maestà Lester Piggott e fu autentica passerella. La quota di 2/7 rese così tanto l'idea dell'aria che tirava da dirottare la punta su un gustoso each-way di Cut Above, offerto a 2/1.
"It's Shergar first and the rest nowhere", così se ne uscì il cronista, rievocando la famosa frase etichettata ad Eclipse.
Arrivarono le King George e Walter ritornò in sella al 3 anni. In pochi accettarono la sfida, tanto che Shergar chiuse a 2/5: in una corsa con poca andatura, forzò il varco ai 400 finali per un'autentica dimostrazione di forza.
Per Swinburn, Stoute e l'Aga Khan fu la prima vittoria nella corsa dei Diamanti. Vittoria che proiettò la mente all'Arc De Triomphe. Sino a quel momento soltanto Mill Reef, nel '71, era riuscito a vincere, nello stesso anno, Derby-King George-Arc De Triomphe (accadrà anche a Lammtarra nel '95).
Shergar aveva tutte le potenzialità per riuscire nell'impresa ma secondo Stoute e Aga Khan necessitava di un'altra corsa prima di Parigi.
La corsa scelta fu il St.Leger ma quel giorno Shergar non rispose presente all'appello, finendo quarto senza mai incidere. Tutte le analisi del caso non portarono a niente. Forse il terreno, forse la distanza: sta di fatto che Shergar, quel giorno, proprio non c'era, facendo, di Doncaster, l'unico teatro dal quale è uscito sconfitto. Fu presa, quindi, la decisione di ritirarlo in razza.
Eroe nazionale in Irlanda, nell'ottobre del 1981 sfilò per le strade di Milton Toby.
L'8 Febbraio del 1983 uomini armati fecero irruzione al Ballymany Stud: "Siamo venuti per Shergar, vogliamo 2 milioni di sterline!"
Shergar sparì, fu cercato ricorrendo ad ogni tipo di investigazione,
dallo spionaggio, ai sensitivi, alla preghiera.
La tesi più accreditata porta al terrorismo irlandese dell'IRA.
Noi abbiamo solo voluto ripercorrere le gesta in pista del Campione (sì, con la C maiuscola) perchè l'unica cosa certa è che Shergar non tornò mai più a casa.
Shergar,Shergar where are you? you baffle all the boys in blue They're searching everywhere They hadn't found a hair Shergar,Shergar where are you?
There's not a sign,there's not a trace
I wonder if he's ran his race
I'm thinking that his race on earth is ran
While every filly everywhere
and every horse and every mare
is waiting for the Shergar to return
Grazie! ed è sempre bello leggere i tuoi aneddoti, anzi,se ti andrebbe di scrivere qualcosa il sito è sempre a disposizione. Ci rileggiamo presto,scappo alle corse. Daniele.
Shergar e'ancora un mito assoluto in Irlanda a 42 anni dalla sua nascita , di versioni sulla sua comunque triste fine ne sono girate a decine, perlopiù fantasiose ma la più accreditata è quella riportata in questo eccellente pezzo con filmati che "commuovono" per la straordinaria qualità di questo indimenticabile ed indimenticato campione. Un vecchio(ma vecchio davvero...) allevatore in Irlanda e'convinto di avere avuto una femmina discendente "abusiva" di Shergar che, una delle mitizzazioni che girano, fu fatto accoppiare di nascosto con un buon numero di fattrici. In effetti la cavalla che vidi una decina di anni fa già vecchiotta per morfologia e "calzini" poteva assomigliare al suo presunto avo....... comunque mai contraddire un irlandese nelle sue convinzioni meglio abbozzare....…